Michele Nigro

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mercoledì, giugno 10, 2009

da "Riviste letterarie del Novecento": una discussione su Wikipedia...

Riviste letterarie all'inizio del Terzo Millennio.

Una voce davvero interessante questa riguardante le riviste letterarie del Novecento. Sarebbe impossibile proporre nuovi slanci letterari e culturali senza considerare la storia della letteratura che in gran parte si basa sull'operato, a volte silenzioso e “di nicchia”, dei periodici che ancora oggi "pescano" quelle nuove voci capaci di proporre (non sempre!) nuove rotte nel mare della ricerca stilistica. La nascita del prodotto "libro" (che, secondo il mio modesto parere, è un’ossessione di cui il vero autore dovrebbe liberarsi quanto prima, pubblicando e ritornando alla discussione, unico propellente del suo “fare letteratura”), per la maggior parte degli scrittori, è stata spesso anticipata da un necessario stazionamento nelle pagine di periodici più o meno "famosi".

La mia proposta di discussione è la seguente: poiché sono trascorsi già otto anni (la discussione è del 2008, n.d.a) dall'inizio del nuovo millennio e del nuovo secolo, non sarebbe il caso di aggiungere, alla rispettabilissima voce riguardante le riviste del '900, una pagina wikipediana sui periodici (senza fare una pubblicità mirata a una piuttosto che a un'altra, è ovvio!) del Terzo Millennio? Ovvero cercare di capire, coinvolgendo i curatori di tali riviste, cosa vogliono "fare" le riviste letterarie (anche "di genere") nate in questi ultimi otto anni. Quali obiettivi culturali si sono prefisse? A che tipo di manifesti culturali (se esistono) sono collegate? Le Riviste Letterarie all'inizio del Terzo Millennio vogliono riproporre (ripubblicando) qualcosa di antico in chiave modernista oppure intendono, captando gli attuali segni socio-politico-economici e culturali, creare addirittura un nuovo linguaggio? Sono mosse solo da esigenze estetiche fine a sé stesse oppure attingono a piene mani dal disagio di chi combatte l'omologazione in un mondo apparentemente libero e ricco di possibilità prestabilite e preconfezionate (anche dal punto di vista culturale: vedi palinsesti televisivi con programmi culturali in "terza serata")? Le riviste nate dopo l'anno 2000 hanno ancora quel tipico odore elitario del salotto letterario fatto di pasticcini, the e autobiografismi esasperanti e commuoventi oppure condividono le proprie pulsioni con la "fredda" Rete e non temono la sperimentazione? La multimedialità che accompagna l'esistenza di queste creature cartacee (o virtuali se si tratta di riviste on line) ha cancellato l'isolazionismo dell'ormai estinto "poeta maledetto" oppure sono nate nuove forme di solitudine tecnologica legate alla letteratura che permettono all'autore di diffondere come non mai la propria opera pur conservando un'inesperienza "fisica"? Quale funzione svolge o dovrebbe svolgere una rivista letteraria nella società del Terzo Millennio? Quali rapporti intercorrono tra il periodico letterario e il problematico mondo dell'editoria? Le nuove riviste letterarie hanno accorciato i tempi di diffusione delle idee in esse contenute oppure hanno sempre bisogno di quei fisiologici tempi di rilettura e di gestazione prima di “lasciare un segno”, prima di “lanciare una moda”? E’ necessario per una rivista letteraria essere legata a un “Gruppo …” che compie una “pressione graduale” sui lettori oppure può scegliere di svolgere solo la funzione apparentemente passiva di “antenna radiotelescopica” puntata verso l’universo delle parole in attesa di Contatti significativi? Quali differenze ci sono e devono continuare ad esistere tra la classica rivista letteraria e il "magazine letterario" multimediale e interculturale?

Vi basta?

Cordiali saluti.

Michele Nigro

http://it.wikipedia.org/wiki/Discussione:Riviste_letterarie_del_Novecento

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1 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

tema interessante, che andrebbe approfondito coinvolgendo amministratori di altre riviste. Temo che a volte ci si preoccupi molto di più delle immagini che accompagnano lo scritto, che dello scritto stesso.
Siamo diventati pigri,ci basta una immagine per sintentizzare tutto.
e le stesse riviste letterarie , siano essere online o cartacee, puntano molto su questo aspetto...
il lettore va "educato"

Gio

giugno 11, 2009 11:48 PM  

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